
GarantitoIGP
InvecchiatIGP. Montevetrano 1999 e 1993
Fu questo il primo miracolo della “signora in rosso” come facilmente titolai sul Mattino dopo la prima intervista a Silvia Imparato.
Fu questo il primo miracolo della “signora in rosso” come facilmente titolai sul Mattino dopo la prima intervista a Silvia Imparato.
Frutto integro e in equilibrio con il legno, ancora fresco, lungo nel finale, buonissimo.
Non pensiamo di essere snob, ma stavolta possiamo sembrarlo perché parliamo di una produzione di appena 300 bottiglie e di un’uva poco conosciuta fuori dall’ambiente, la Nocera.
La 2007, come è noto, è stata una vendemmia perfetta per gli enologi, calda ma ben equilibrata dalle piogge arrivate al momento giusto e la frutta è arrivata in cantina sana e croccante praticamente da Nord a Sud.
VINerdì IGP, un vino in 300 battute Questa è davvero una chicca inedita e devo citare colui a cui debbo questo assaggio: Federico Spagnuolo sommelier del ristorante Ineo a Roma. Chardonnay friulano da una piccola vigna: fresco, di corpo, di notevole piacevolezza al naso e al palato in piena corrispondenza fra loro. Una vera chicca.
Oramai è chiaro che il Fiano è un vino con un “allungo” notevole e Luicano Pignataro ce ne porta due esempi.
Una delle più grandi emozioni che il vino può regalare agli appassionati è poter bere delle bottiglie lasciate in eredità dalla generazione che ci ha preceduto.
Poco più di tre anni di attesa per un bianco friulano di carattere, freschissimo, lungo, appagante.
Rampazzo, Sciaranuova e Pianodario sono le contrade alle pendici del vulcano in cui, “con razionalismo cartesiano“, si articola il progetto “tridimensionale” di Tasca d’Almerita.
Avrebbe potuto sicuramente tenere botta per almeno quattro, cinque anni più per quanto era vivo e vegeto nel bicchiere.